lunedì 24 settembre 2018

Finalmente la vecchia Lazio!!! Annientato il Grifone.

Quattro gol e Ballardini Ko sono l'emblema di una Lazio ritrovatasi dopo prestazioni poco positive contro Frosinone, Empoli e Apollon Limassol. Inzaghi ribalta la formazione in vista della combo Udinese-Derby e schiera a sorpresa Caicedo al fianco di Immobile, sostituendo l'irriconoscibile Alberto, sostituzione grazie alla quale la Lazio esprime un calcio migliore e vince la partita. Seconda buona prova consecutiva del criticatissimo Felipe Caicedo, anche se a mio parere la partita sarebbe stata vinta anche con Correa, in quanto, fa strano dirlo, attualmente il problema della Lazio è proprio il trequartista andaluso. Così far riposare lo spagnolo per l'ecuadoregno ha portato gli uomini di Inzaghi ad una vittoria più larga e quasi mai in discussione, a cui ha contribuito la buona prova di Milinkovic, il quale sta tornando sui suoi livelli, condita anche da un ottima rete. Buonissima anche la prova di Caceres a sostituire Radu, mentre ancora vertono dubbi sull'effettiva efficienza di Wallace, palesemente scoordinato e scomposto negli interventi. L'ennesima prova monumentale di Lucas Leiva non è neanche in discussione ed è stata accompagnata dalle ottime prestazioni di Lulic, Parolo e Marusic. Dal canto suo il Genoa ha fatto quello che ha potuto mettendo in luce i suoi talentini quali Piatek e Kouame, autori entrambi di prove sopra la media.
Una partita dominata dalla Lazio vede un primo tempo a tinte solo biancocelesti con le due reti nei primi 23 minuti che rendono in discesa la gara per gli uomini di Inzaghi. La prima rete è firmata Felipe Caicedo abile a colpire di testa in tuffo una sponda di Milinkovic, mentre la seconda è targata Ciro Immobile con un preciso diagonale mancino su assistenza di Marco Parolo. Ballardini dopo il gol del 2 a 0 capisce che la sua squadra è eccessivamente in difficoltà ed inserisce Kouame al posto di Spolli per aumentare la spinta offensiva, ottenendo l'effetto sperato ad inizio ripresa quando sull'asse Kouame-Piatek, con la complicità involontaria di Acerbi, i rossoblu accorciano le distanze. Il gol sembra svegliare i fantasmi del passato, ove il Genoa contro di noi spesso l'ha fatta da padrone, ma al 53° Milinkovic-Savic con un meraviglioso colpo di testa chiude i giochi e porta il risultato sul 3 a 1, rispedendo le ansie da dove erano venute. Il gol del 3 a 1 annichilisce gli ospiti ed esalta i padroni di casa che nell'arco di 6 minuti sfiorano due volte il gol, prima con Caicedo e dopo con Milinkovic-Savic. A mezz'ora dal termine Inzaghi decide di dare spazio al "Tucu" Correa, richiamando Caicedo in panchina. Il gol sembra arrivare quando, su cross da sinistra di Lulic, Parolo sfiora il pallone con al punta del piede destro, spedendolo fuori campo di un soffio. Successivamente Inzaghi inserisce anche Badelj al posto di Milinkovic e Patric al posto di Marusic e impartisce alla propria squadra l'ordine di giocare in contropiede. Così la Lazio trova il gol del 4-1 all'89° grazie la tapin vincente di Ciro Immobile sulla parata di Marchetti. Proprio Federico a fine partita andrà a salutare la Curva Nord composta da quella gente che per anni lo ha tifato e supportato, aiutando un uomo che ne ha vissute tante, ma che ha sempre amato la Lazio. Al triplice fischio sopraggiunge la consapevolezza di aver conquistato 3 punti pesanti, che l'anno scorso ci erano mancanti, e di andare incontro ad una settimana molto pesante composta da Udine, Derby e Francoforte, ove sarebbe necessario fare 9 punti, ma, razionalmente pensando, con grande probabilità questo non si avvererà.


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