sabato 14 aprile 2018

La peggiore serata sportiva della mia vita!!! Eliminati.

Era sembrato troppo bello domenica quando la Lazio aveva approfittato delle debacle di Inter e Roma e così Zeus, Dio, Allah, Buddah, JHWH o chi per lui ha deciso di vendicarsi brutalmente iniettando la follia nei nostri undici giocatori tra il settantesimo e l'ottantesimo minuto di gioco della partita, che arriverà ai posteri come la più brutta della storia biancoceleste. Sinceramente non saprei neanche da dove cominciare. Potrei cominciare dall'enorme rosicata dovuta al fatto che il Salisburgo ha pescato nelle semifinali il Marsiglia di Garcia (sicuramente più abbordabile di Atletico Madrid o Arsenal) oppure da quel black out inspiegabile che ci è costato un anno e mezzo di fatiche oppure dalla sfrontatezza di Inzaghi che sull'1 a 1 toglie Milinkovic e Basta per mettere Lukaku e Anderson, invece di inserire Murgia per fare "legna" a centrocampo. Voglio soltanto dirvi che anche scrivere questo post mi fa male. Per la prima volta da quando gestisco il blog ho seriamente pensato di non recensire una partita della Lazio, tuttavia alla fine il mio senso del dovere ha prevalso sulle emozioni contrastanti. Non avrei voluto scrivere nulla perché una serata così nera è meglio gettarla via nel dimenticatoio e metterci una pietra sopra, cosa che io purtroppo non riesco quasi mai a fare. Giovedì si è toccato il fondo e si è conclusa malamente una stagione che sarebbe potuta restare indelebile nei nostri ricordi. Voi direte: "Come conclusa possiamo ancora lottare per un posto in Champion's League?"; ovviamente questo è inopinabile, ma la Champion's resta un traguardo ancora irraggiungibile, mentre questa stagione ha dimostrato che l'Europa League è un obiettivo alla nostra portata e per quanto riguarda la prossima noi l'abbiamo già praticamente centrata a meno di clamorosi suicidi che ad oggi mi sembrano impensabili. Certo fare la Champion's porterebbe soldi nelle casse della società, ma è una competizione che andrebbe onorata e necessiterebbe di almeno 3 o 4 acquisti di un certo spessore, quanto meno per giocare dei dignitosi gironi di qualificazione, al contrario l'Europa League porterebbe meno soldi, ma si potrebbe giocare per ottenere il massimo risultato con 1 o 2 acquisti di rilievo e qualche riserva di buon livello. Come avrete letto tra le righe questa eliminazione proprio non mi va giù, soprattutto per il folle modo in cui è sopraggiunta. Segnare 4 gol in casa ed 1 in trasferta per poi prenderne 4 in venti minuti da una squadra di buon livello, ma niente di più, è una botta che molto difficilmente riuscirò a superare, diciamo che è uno di quei colpi da knock out in gergo pugilistico. Eppure la partita non aveva dato l'impressione di essere un pericolo per la Lazio che gioca un primo tempo perfetto, subendo solo un tiro dal limite di Hwang, respinto da Strakosha, e che anzi sfiora anche il gol con il tiro di Immobile parato da Valke. Ancora meglio l'inizio ripresa con il Salisburgo in bambola ed Immobile vicino nuovamente al gol. Gol che arriva al 55°, viziato da fuorigioco, su assist in verticale di Luis Alberto a sancire il risultato di 5 a 2 in totale fra andata e ritorno per gli ospiti. Da qui in poi ha inizio la follia; neanche un minuto dopo il gol di Ciro pareggia Dabbur con un tiraccio dal limite deviato da Basta alle spalle di Strakosha e già questo sembra essere un campanello d'allarme. Al gol subito si aggiunge Inzaghi che prima toglie Basta, sicuramente non tra i migliori ma utilissimo in fase difensiva, ed inserisce Lukaku, ancora oggi fatico a capire questo cambio, e poi toglie Milinkovic, invece di Alberto, (uscita insensata visto che sarebbe stato utilissimo per proteggere il pallone) per inserire Anderson. Ovviamente come sempre nella nostra storia ci mettiamo del nostro quando, su un contropiede meraviglioso guidato da Felipe Anderson, Luis Alberto sbaglia un gol praticamente già fatto dopo una stagione intera condita da capolavori e prodezze. A questo punto subentra anche la nostra romana e proverbiale "zella" con Haidara che tira da 1287636 metri e con la complicità di Strakosha trova il gol del 2 a 1, poi Hwang approfitta di un svarione di De Vrij alla sua peggior prova stagionale e complice la deviazione di Radu trova il terzo gol ed infine la chiude Lainer con un colpo di testa all'altezza del secondo palo, tutto questo tra il 72° ed il 76°. Ovviamente figuriamoci se ci potessimo aspettare una reazione da una squadra la cui storia è ricca di situazioni improbabili di fronte alle quali non ci si riesce a rialzare e così anche l'ingresso di Nani al posto di Leiva risulta inutile e privo di una qualsiasi utilità. La Lazio cade in Austria per la seconda volta da quando la RedBull guida la compagine austriaca ed abbandona la competizione, che mai come quest'anno avrebbe potuto conquistare.


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