mercoledì 7 febbraio 2018

Pagheremo un conto salato per questa sconfitta!!! Ancora una volta il grifone artiglia l'aquila

Nessuno si sarebbe aspettato un crollo di questa portata e nessuno alla vigilia avrebbe pronosticato un 2 fisso firmato Pandev e Laxalt. Certo Pandev da quando ha lasciato la nostra maglia segna contro di noi a ripetizione e con quasi tutte le squadre in cui ha giocato, certo il Genoa negli ultimi anni è stata tra le nostre bestie più nere, certo in questa settimana la Lazio ha mostrato un calo fisico, ma di certo perdere 1-2 in casa contro i grifoni brucia a noi tifosi ed avrà ripercussioni non leggere sulla classifica. Innanzitutto la Roma ha accorciato da -5 a -2 grazie alla vittoria di misura a Verona e domenica gioca contro il Benevento, mentre noi andiamo a Napoli, in secondo luogo l'Inter ferma a -3 ospiterà in casa il Bologna di Donadoni prontissima ad azzerare le distanze. Per questa ragione a mio avviso ci porteremo dietro questi tre punti persi fino alla fine del campionato. Inoltre bisogna parlare di altre due situazioni verificatesi lunedì sera: una inusuale ed una gravissima. Partendo da quella inusuale avrete tutti capito che mi riferisco all'errore di formazione del mister, errori a cui non siamo abituati e che di solito non commette. Sì, perché purtroppo schierare Murgia al posto di Milinkovic squalificato, dopo aver provato per tutta la settimana Nani/Anderson alle spalle di Immobile con Alberto arretrato, non è stata una mossa azzeccata; in primis perché il ruolo naturale di Murgia è l'incontrista-incursore stile Parolo, mentre Milinkovic nella Lazio gioca di sponda e grazie alle sue doti tecniche è anche un costruttore di gioco ed in secundis perché tecnicamente Murgia non può ricoprire quel ruolo ed infatti nonostante la grinta non è riuscito ad emergere nei 90 minuti. Badate bene che io non sto criticando il ragazzo anzi, bensì critico la scelta di schierarlo in un ruolo che non gli compete e non gli permette di esprimersi al meglio. La secondo situazione verificatasi e definita da me gravissima riguarda, ovviamente, Felipe Anderson. Su questo ragazzo bisogna fare un discorso complesso che cercherò di sintetizzare: innanzitutto la sua involuzione rispetto alla prima stagione non la scopriamo di certo oggi, anzi è da anni ormai che le sue prestazioni sono calate e che il giocatore ha un rendimento altalenante, né scopriamo oggi che non è propriamente colui che comunemente definiamo cuor di leone, tuttavia il suo atteggiamento nel match con il Genoa è stato vergognoso, indecente, offensivo ed inadeguato al contesto in cui si trovava. Mi dispiace perché io amo Felipe e quei pochi che mi seguono lo sanno per certo, ma lunedì ha toccato il punto più basso della sua carriera e se non fosse un'arma necessaria, da subentrante ovviamente, per la nostra Lazio dovrebbe essere messo fuori rosa.
Per quanto riguarda la partita bisogna fare i complimenti a Ballardini e ai suoi che hanno disputato una partita perfetta, difendendosi adeguatamente e segnando ben due volte (quasi 3) in contropiede infilando una difesa, quella biancoceleste, in cui neanche De Vrij ha brillato al contrario di Caceres tra i migliori in campo insieme a Parolo. Inoltre è criticabile anche la scelta di Inzaghi di schierare Leiva, il brasiliano infatti ha giocato tutta la partita con il freno a mano tirato dato l'imminente anticipo serale a Napoli in cui non può assolutamente mancare. Sul primo tempo non c'è molto da dire, Lazio inoffensiva e Genoa appostato per intero alle spalle della linea del centrocampo ad impedire la manovra biancoceleste tanto che l'unica conclusione degna di essere ricordata è un tiro dalla lunga distanza di Luis Alberto finito di poco sul fondo. La ripresa al contrario è tutta un'altra storia con la Lazio subito vicino al vantaggio grazie al destro di Lucas Leiva deviato sul fondo da un difensore avversario ed al brasiliano risponde il macedone Pandev con il più classico dei gol dell'ex che lascia di sasso Strakosha. La partita sembra finita ed invece la Lazio ha una reazione rabbiosa e sul cross di Caceres arriva il gol del pari di Marco Parolo, abilissimo a spizzare il pallone con la punta del suo piede sinistro. Inzaghi capisce che è il momento per vincere la partita ed inserisce Nani e Felipe Anderson al posto di Murgia e Marusic, ma non può sapere che Anderson ha in mente di non giocare per il resto della partita e così il Genoa prende fiducia e raddoppia con Laxalt, il quale però ha stoppato il pallone con la mano e così Maresca grazie all'aiuto del VAR annulla il gol dei rossoblu. A 6 dal termini arriva il secondo errore del mister che inserisce Patric al posto di uno spentissimo Lukaku e sarà proprio lo spagnolo la causa del raddoppio finale rossoblu, firmato dal colpo di testa in anticipo di Laxalt. La Lazio perde la seconda partita consecutiva in campionato e si appresta a scendere a Napoli su un campo infuocato con la Roma e l'Inter alle calcagna pronte ad approfittare del minimo errore biancoceleste.







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