mercoledì 24 gennaio 2018

Esce Immobile e la Lazio ne fa 5!!! La prima doppietta all'Olimpico di Milinkovic.

Dieci gol in due partite di campionato, il 2018 non poteva iniziare meglio per la Lazio più bella dell'epoca post-cragnottiana. Con la bellezza di 53 gol la squadra del mago Simone Inzaghi è il quarto miglior attacco d'europa dopo City, PSG e Barcellona e devo ammettere che vederla vicino a dei mostri sacri del calcio europeo mi fa un certo effetto. Tuttavia la vera notizia di giornata è che la Lazio, anche se non penso che chi capisce di calcio lo pensasse, non è assolutamente Immobile-dipendente, dato che in due partite in cui il napoletano non ha giocato, cioè Bergamo e Chievo, la Lazio ha segnato ben 8 reti e questo è un dato veramente clamoroso, perché è assurdo pensare che una squadra priva del suo punto di forza principale ha una media di 4, e sottolineo QUATTRO, reti a partita. Sebbene io segua la Lazio dal lontano 2002, non l'ho mai vista così forte, bella da vedere, consapevole al punto che come finisce la partita non vedo l'ora che ne cominci un'altra per assistere ad altre prestazioni simili. Ad oggi la prima squadra della capitale ha favorito solo prestazioni ottime contro qualsiasi avversario, forse l'unica gara orrida del team Inzaghi è stato proprio il derby, dal Benevento alla Juventus, vincendo, convincendo e potendosi permettere di recriminare ben 5 punti in classifica, dovuti ad errori arbitrali, che ad oggi ci permetterebbero di competere per lo scudetto. Ma bando alle ciance e ai pianti sul latte versato, è il momento di raccontare la straordinaria vittoria biancoceleste. La partita per la Lazio inizia malissimo con l'infortunio di Immobile che chiede inizialmente il cambio, ma poi resiste fino al 34° quando viene sostituito da Felipe Anderson. Nonostante il fatto che Immobile zoppichi in campo per buoni 30 minuti la Lazio centra una traversa casuale con Parolo e segna due gol con Luis Alberto e Milinkovic-Savic. Il primo gol di Alberto è frutto di una super giocata di Marusic, che manda al bar Hetemaj, e mette le spagnolo nelle condizioni di battere Sorrentino, inoltre sul tiro del laziale è complice una deviazione di Bani, mentre il secondo è una bomba clamorosa di Milinkovic, su assist di Parolo, che fulmina il portiere avversario sul suo palo. Tra i due gol c'è da sottolineare la dormita di Bastos che permette a Pucciarelli di siglare il suo secondo gol stagionale, anche il primo lo aveva segnato contro di noi. Sul 2 a 1 la Lazio continua a dominare e chiama all'intervento Sorrentino in due occasioni: un mancino di Parolo e un diagonale di Anderson in fotocopia a quello dello scorso anno. Al 44° per la prima volta in campionato la VAR è utile alla Lazio, suggerendo all'arbitro Abisso di annullare la decisione precedentemente presa che aveva concesso ai clivensi un fantasioso penalty per un pestone di Stepinski su Lulic con annessa simulazione dell'attaccante veronese. Nella ripresa è il Chievo a fare la partita per buoni venti minuti tanto che c'è da segnalare il miracolo di Strakosha su Puccarielli ed il clamoroso errore di Stepinksi su auto assist di Wallace. La partita cambia con gli ingressi in campo di Lukaku e Nani, al posto di Lulic e Marusic, per loro 1 e gol e 2 assist spartiti in due, tuttavia il terzo gol biancoceleste arriva sull'asse magistrale Leiva-Milinkovic con il brasiliano ad innescare il serbo che con un mancino al volo non dà scampo a Sorrentino. A questo punto sale in cattedra il portoghese che prima passeggia tra i difensori avversari permettendo Bastos di girarsi e calciare verso la porta clivense, il cui tiro trova una deviazione fortunosa di un avversario, e poi su assist di Lukaku sgancia un siluro dai 30 metri imparabile per l'incolpevole Sorrentino. La Lazio vince e conquista il terzo posto. Vorrei ripetere ancora una volta quanto sia bello veder giocare questa squadra e volevo anche dire la mia sull'infortunio di Immobile, in quanto secondo me contro l'Udinese dovrebbe giocare Nani, dato che sembra più in grado di Anderson di fare i movimenti da prima punta.

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