venerdì 23 settembre 2016

Vedrò mai la Lazio vincere a Milano?!!! Esordio per Strakosha.

Una maledizione infinita che non sembra aver fine è quella abbattutasi sulla Lazio nel lontano 1989; da quell'autorete di Maldini che portò i biancocelesti alla vittoria in casa rossonera in campionato, la quinta della nostra storia ultracentenaria. Per il 25° anno consecutivo la Lazio non riesce a sbancare Milano e probabilmente mai come quest'anno la colpa principale ricade sull'allenatore. Inzaghi ha fin da subito mostrato di modellare la sua squadra in base alla formazione avversaria ed in questo caso non gli è riuscito troppo bene. Innanzitutto non è comprensibile l'ammirazione che Inzaghi prova per Djordjevic visto che da quando siede sulla panchina biancoceleste il serbo ha siglato appena un gol. In seconda battuta non si può lasciare in panchina sempre Keita e saltuariamente anche Anderson visto che con la partenza di Candreva e la scarsezza di Kishna sono le uniche due ali che abbiamo; inoltre non si deve chiedere ad Anderson di fare l'esterno basso altrimenti si snaturalizza il suo ruolo e di conseguenza il suo gioco. Vorrei vedere una formazione diversa da questa già dal match contro l'Empoli. Sul reparto difensivo ho poco da dire, la Lazio ha retto bene e l'unico tasto dolente è quel ridicolo fallo di mano commesso da Radu, mentre al centrocampo rivolgo qualche critica: sicuramente male Parolo autore dell'errore che ha portato al gol di Bacca, ma male anche Cataldi che ha confermato quanto detto contro il Pescara ovvero che non è un regista in quanto verticalizza una volta ogni diciassette minuti. Infine bisogna criticare ferocemente la società sulla questione portieri, è inamissibile che al primo infortunio di Marchetti sia costretto a subentrare il terzo portiere, riserva di Terracciano a Salerno il che è tutto dire, dato che Vargic non è neanche preso in considerazione in quanto non al livello della Serie A. Cose assurde. Sul primo tempo bisogna dire che fino al gol di Bacca sicuramente la Lazio era stata più propositiva con il piazzato di Djordjevic dal limite dell'area bloccato da Donnarumma e con il colpo di testa di Milinkovic anch'esso parato senza troppe difficoltà. Al 37° Parolo fa la frittata favorendo Kucka che serve Bacca tutto solo davanti a Strakosha e da lì il colombiano non può sbagliare. Gli ultimi tre minuti del primo tempo sono di vero delirio con il portiere albanese che prima rischia un folle autogol sul tiro dalla distanza di Bonaventura e poi compie un miracolo casuale sul colpo di tacco involontario di Bastos con il pericolo che viene sventato dal salvataggio di Basta. Durante l'intervallo Inzaghi inserisce Keita ed Anderson al posto di Bastos e Djordjevic, ma la musica non cambia visto che il brasiliano è costretto a fare il terzino e il senegalese non riceve il supporto dei compagni. Il secondo tempo è quasi una formalità per il Milan che sfiora il raddoppio con Niang al 55° divorandosi un gol clamoroso e che resiste senza troppa fatica alle sortite offensive di Keita e Anderson sicuramente i migliori della Lazio. Il colpo del KO arriva al 74° con il rigore causato da Radu e la trasformazione dello stesso Niang. Un minuto dopo il gol del raddoppio arriva l'esordio assoluto in serie A per Luis Alberto che fa il suo ingresso in campo al posto di Cataldi. All'ultimo minuto Immobile si divora un gol di testa a porta vuota, ma è un gol che avrebbe fatto comodo solo per le schedine. La Lazio esce per il venticinquesimo anno di fila a testa bassa dallo Stadio San Siro di Milano e deve assolutamente prepararsi al meglio per la sfida di domenica contro un Empoli in crisi nera.
















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