Ufficiale: Stefano Mauri è un calciatore svincolato.

Questo è uno di quei momenti che un tifoso spera non arrivino mai, quei momenti in cui un grande uomo in cui hai sempre creduto e sempre difeso lascia la tua squadra del cuore. Stefano lascia la Lazio dopo 9 stagioni giocate da protagonista, di cui ha vissuto le ultime 3 con la fascia di capitano al braccio, regalando ai tifosi infinite gioie. Ricordo ancora quando nel 2010 con la Lazio ad un passo dalla retrocessione molti tifosi laziali inveivano contro il centrocampista brianzolo, definendolo uno scarparo, ma io nel mio piccolo ho sempre creduto in lui e l'ho sempre difeso a spada tratta, perché Mauri non solo è un giocatore tatticamente impareggiabile, tecnicamente di buon livello, è anche un uomo attaccato ai nostri colori, che ha sempre dato tutto per la Lazio. Il suo gesto più bello resta di certo la lettera d'addio, in cui si rammarica per l'addio e afferma che gli mancherà tutto della Lazio. Tuttavia il pezzo più bello è senz'altro la parte mancante della lettera: "Non darò mai più la possibilità d’attaccare la Lazio, facendo leva sul mio nome. Da capitano sento l’obbligo morale di tutelare al meglio i miei compagni e tutto il popolo biancoceleste. Sul campo abbiamo raggiunto tutti insieme un obiettivo impensabile ad inizio della scorsa stagione: questa fantastica opportunità d’accedere all’Europa che conta. Quando ho capito che per “colpa mia” tutto questo sarebbe potuto svanire, ho deciso di fare un passo indietro. Tolgo il disturbo. Sperando che il dolore di una tale e durissima scelta serva a far sì che tutti i fantasmi tornino a far meno paura”." Accusato ingiustamente più volte nel corso di questi anni e assolto nell'ambito dell'accusa per illecito sportiva e costretto a sei mesi di squalifica per omessa denuncia, Stefano ha deciso di ritirarsi per evitare che la Lazio possa essere coinvolta ancora in questo vortice che sembra non volere finire. Auguro a Stefano tutto il meglio che possa esserci.