Discreta prestazione della Lazio a Verona, che ottiene solo un punto e raggiunge il terzo posto in concomitanza con Sampdoria, Udinese e Milan, e non dà continuità alla bella striscia positiva delle giornate precedenti. Il campo di Verona è ostico in maniera particolare per la Lazio che non ci vince dal 1991, inoltre la squadra gialloblu veniva dalla batosta di Napoli e si è impegnata a fondo per evitare un crollo casalingo. Il match è stato abbastanza noioso con entrambe le squadre che tentavano di fare il proprio gioco senza riuscirci con una Lazio migliore nel primo tempo e con un Verona più deciso a ricercare il pareggio nella ripresa, aiutato da un'ingenuità di Cavanda. Il primo tempo non presenta molte occasioni solo un destro di Candreva, su assist di Djordjevc, respinto da Rafael e il gol di Lulic, stile 26 maggio, su assist del esterno romano, per analogia sempre alla finale di coppa italia, spizzato da Moras. La ripresa comincia con il Verona alla ricerca del pari, che sfiora il gol di testa con Luca Toni, il cui tiro finisce sopra la traversa della porta difesa da Marchetti. Al 57° Parolo intimorisce i tifosi veronesi con un destro bloccato in due tempi da Rafael. Subito dopo Pioli fa due cambi, che sinceramente non ho capito, inserendo Gonzalez e Anderson, il solito scandalo, al posto di Onazi e Lulic. Al 68° Cavanda commette un fallo ingenuo su Toni, provocando un calcio di rigore, trasformato poi dall'ex Roma, e rimediando il secondo giallo, che lo conduce anzitempo sotto la doccia. Il Verona rallenta la spinta e la Lazio cerca di evitare danni maggiori, visto che si trova in 10 per l'espulsione del belga, dando vita così ad una partita noiosi priva di spunti e di occasioni di gol, inutile infatti l'inserimento di Klose a quattro dal termine al posto di Djordjevic. La Lazio perde l'occasione di conquistare tre punti e portarsi a sole 4 lunghezze dai cugini giallorossi, prendendosi così il terzo posto in solitaria.
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